#mortadella croccante
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Comunque al di là del peso ecc… la mia passione per la cucina ieri mi ha portato a fare un brunch per me e il mio ragazzo e devo dire che vado molto fiera del risultato, e dal “ruttino” che ha fatto la mia dolce metà, anche lui 😂❤️
(Descrizione del piatto: pancakes con mortadella croccante, crema di avocado, uova strapazzate, riduzione di mirtilli e in conclusione un filo di miele)
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Pizza MORTADELLA e PISTACCHIO
La Pizza MORTADELLA e PISTACCHIO fatta in casa, è una deliziosa combinazione di sapori che puoi facilmente preparare a casa tua. Con pochi ingredienti semplici e un pizzico di creatività, puoi ottenere una pizza croccante e saporita che piacerà a tutti. In questo articolo, ti mostreremo come realizzare questa pizza deliziosa con una ricetta facile e veloce. Chi sono Prima di vedere i Pizza…
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Ogni tanto "il panino" Si chiama così il locale di Lignano Sabbiadoro(Ud) , dove due sere fa ho cenato in compagnia(via dell'Ostro 2). Avevo già avuto una dritta su questa paninoteca e quindi ho deciso di provarla. La cosa interessante è che è aperta tutto l'anno dalle 11 a mezzanotte. L'ambiente è carino in legno stile country, con tavoli e salette appartate, musica non invadente e una buona illuminazione. Il personale ti accoglie subito con cortesia e gentilezza. Ampia la scelta di ottime birre offerte che accompagneranno i cibi che vanno dai panini freddi, caldi, club sandwich, insalate e tante altre sfiziosità. Il locale vanta una produzione propria di salse e altri intingoli. Il menù che potete vedere ben visibile sul loro sito ufficiale, ha molto da offrire e quindi mi soffermerò solo sul panino che ho degustato io. In prossime visite proverò altro naturalmente. La mia mia ciabatta croccante(burrato nel menù) era ripiena di ottima e gustosa mortadella ai pistacchi, burrata pugliese D.O.P., pomodorini semisecchi, colata di pesto di pistacchi, pepe nero del Madagascar macinato al momento, il tutto servito a temperatura ambiente. Inutile dire che gli ingredienti si sposavano bene tra loro e se ne avvertiva il sapore singolarmente, tranne per il pepe nero del Madagascar che francamente non l'ho sentito. Conosco bene questo pepe che ho anche a casa e che uso ogni tanto nelle mie preparazioni (pepe selvatico molto profumato). Il panino si degusta bene anche a temperatura ambiente ,ma se fosse servito appena tiepido(almeno il pane) esalterebbe maggiormente i sapori e profumi. Comunque sia, è stato un ottimo panino. Ho assaggiato anche "cipollone bacon cheese" che aveva al suo interno un hamburger di 200gr. di scottona, formaggio alla piastra, cipolla caramellata, cipolla rossa fresca di Tropea, pancetta affumicata rosolata al momento e salsa honey mustard in pane fresco al latte. Anche, si fa per dire semplice e classico cheese burgher, era gustoso e saporito in panini veramente maxi. Insomma "il panino" è promosso e non appena avrò voglia di sfiziosi panini, mi ci tufferò ancora.
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Tortelli di mortadella e patate
Piatto elegante ma con un ingrediente “popolare” come la mortadella. Vi sorprenderà la versatilità di questo ingrediente che sa anche essere molto raffinato e dal gusto delicato
Ho realizzato il piatto per il mio amico Giampiero Molinaro di I♥️Murtadell e poi perché adoro la mortadella!!
Inoltre dato che siamo nel mese di Ottobre, ormai dedicato alla ricerca contro il tumore al seno ne…
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#fonduta di robiola al tartufo#mortadella#mortadella croccante#mortadella e patate#mortadella e tartufo#robiola Osella al tartufo#salvia fritta#tortelli di mortadella#tortelli mortadella e patate#zenzero in cucina
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SICILIAN STREET FOOD - Cazzilli e panelle, pani ca meusa, cartoccio frittura, panini, arancino, sfincione, anelli di totano, panino con la mortadella, pitone con scarola, Cannolo.
Sex and Food: La Dottoressa Pinuccia Barbera.
Uscì dall’ascensore e si guardò intorno, osservando le tre porte che apparivano sul pianerottolo. Strinse l’impermeabile che ne copriva le forme e andò decisa verso quella centrale portandosi dietro il trolley. Sulla porta, per non suonare nel posto sbagliato, lesse la targhetta d’ottone che recitava “Dott. Pinuccia Barbera” Suonò con decisione ed udì un ciabattare ed un girare di chiavi fino a che non si apri una stretta feritoia tra i battenti della porta. “Siiii??” Fece un volto tondo con due occhi azzurrissimi ed i capelli scuri che formavano una grande nuvola riccia. “ Mi manda l’agenzia … è lei la Dottoressa…?” Gli occhi del volto si allargarono eccitati “Si … entri …” Si spostò di lato e fece entrare la donna che la superava in altezza di almeno quaranta centimetri, poi, osservando che nessuno fosse sul pianerottolo chiuse velocemente la porta. La stangona entrò dritta senza curarsi di lei, incamminandosi lungo il corridoio guardando le varie stanze che su di esso si affacciavano. Vedendo il salotto vi entrò decisa. Osservò il divano moderno in pelle e con un malcelato disprezzo un tavolino roccocò con le gambe curve disposto davanti ad esso, tra le due poltrone in pelle messe a lato. Guardò la donna con qualche chilo di troppo vestita con una vestaglia di seta color fucsia. Notò, con una certa soddisfazione che sotto la vestaglia era nuda: le avrebbe fatto risparmiare tempo. “Ha il contante?” disse la stangona sistemando la sua lunga coda di cavallo. La cicciotta ciabattò fino ad una credenza roccocò posta sotto un enorme specchio antico e prese una busta portandola alla bionda dai lineamenti asciutti e duri. “Ecco avevo preparato tutto … li conti” La stangona aprì la busta facendo scivolare il dito sulle banconote chiuse li dentro. Finita la conta sorrise. “Bene – poi con un tono deciso e severo le ordinò - sposta quel tavolo più avanti e mettiti dietro di lui” Mentre la cicciona obbediva lei si levava l’impermeabile mostrando il suo corpo longilineo dall’enorme seno che sembrava straboccare dalla sua tuta nera aderentissima. Portò il trolley a lato del tavolo e prese un righello di quaranta centimetri e largo tre e, sorridendo, battendo il righello sul palmo della mano mentre la cicciotta spostava il tavolino, una volta eseguito il suo ordine, si mise davanti a lei. Le girò intorno con uno sguardo di disprezzo. La cicciona era imbarazzata ed abbasso gli occhi. La stangona tornata di fronte alla cicciotta, con il righello appoggiato al mento di lei le sollevò il volto fino a che i loro occhi non si incontrarono. La stangona sorrise e le spostò una ciocca che le cadeva sugli occhi. Anche la cicciona sorrise ma d’improvviso l’altra le strappò la vestaglia di dosso con un ghigno. La cicciona arrossi e, restando nuda, cercò di coprirsi. La stangona fece un sorriso cattivo e appoggiandole una mano sulla testa, la spinse verso il basso facendola inginocchiare. La cicciotta abbassò gli occhi, tutta rossa in volto e, vergognandosi, si coprì con le mani il seno e il pube. “Fai schifo … - disse la stangona colpendola sull’immenso sedere con il piatto del righello – sei un ammasso di carne senza capo ne coda” E giù un altro colpo Gli occhi dell’obesa si inumidirono e sulla bocca spuntò un piccolo broncio. “Come donna sei inutile … tu sei solo una schiava del cibo … - fece la stangona avvicinandosi al trolley si chinò rialzandosi con un enorme vassoio ripieno di cazzilli, arancini, sfincioni, pitoni fritti e mettendolo sul tavolino di fronte alla cicciona – sei solo la puttana del cibo e allora, fai quello che sai fare meglio, fai la puttana: mangia!” Le gridò la Mistress con fare cattivo colpendola ancora con il piatto del righello La cicciona allungò timidamente la mano e prese un cazzillo di patata portandolo timidamente alla bocca “Non cosi – le gridò la Mistress cattiva – mangia come veramente vorresti mangiare, con ingordigia e lussuria, come l’obesa che sei…” La cicciona incominciò ad allungare le mani a prendere cazzilli, pezzi di focaccia con le melanzane, le patate e la cipolla, pittoni ripieni di mozzarella e scarola, riempiendosi la bocca e guardando timorosa la Mistress. Quest’ultima si avvicino al Trolley prendendo un vassoio di arancini e mettendolo sul tavolino nello spazio lasciato libero dai rustici mangiati. La cicciona, con le mani pieni di cibo prese un arancino dandogli un morso mentre sul grosso seno le colava il ragù con i piselli ed i pezzi mortadella “Fammi vedere quanto sei ingorda, fai mangiare anche il tuo corpo, dagli sazio..” E preso un arancino glielo schiacciò sul seno spalmando il riso dove colava già il ragù. “Dillo che ti piace – le gridò la Mistress dando un colpo con il righello sul sedere della donna – fammi sentire quanto ti fa godere…” “Si, sono la sua schiava – disse la cicciona piangendo - lui fa di me quello che vuole, mi violenta di trigliceridi e colesterolo “ e si schiacciò un arancino sul petto e schiacciandolo lo distribuì in ogni parte del suo corpo “Fammi tutto, sono la tua schiava, - continuò la cicciona osservando il riso e la crosta croccante rimaste sul suo seno mentre il sugo le scivolava sulla pancia - sei il mio signore, io vivo solo per te, sei il mio Dio” disse con devozione e disperazione piangendo ma d’improvviso chiuse gli occhi sul volto le apparve una maschera di intenso piacere. Prese un altro arancino e mordendolo se lo schiacciò sulla faccia mentre un altro lo schiacciò sulla pancia prominente scendendo verso il basso. L’altro lo fece scendere sul fondo schiena facendo colare il sugo lungo la prorompente rotondità del sedere mentre la Mistress la picchiava con il righello. Lei, per ripararsi si avvicinò al tavolino divorando come invasata un pitone e rotolandosi nei pezzi di cibo sparso sul pavimento come fanno i maiali nel fango “e ora fammi vedere quanto ti piace il tuo padrone cibo, fammi vedere quanta dignità sei disposta a perdere per esso…” “No la prego..” fece singhiozzando la cicciona, inginocchiandosi davanti alla sua padrona e guardandola. La Mistress si era già chinata sul Trolley tirando fuori una scatola che appoggiò sul tavolino e aprendola mise davanti alla dottoressa un vassoio colmo di cannoli “ No … per favore … la prego ..” incominciò a piagnucolare la cicciotta. “Tu non sei nulla per chiedere … è il tuo stomaco che comanda, la tua lussuriosa lasciva voglia di cibo, è la tua sottomessa passione per il tuo signore e padrone che ti comanda …” avvicinandosi le sollevo la testa e guardandola fisso negli occhi e dopo averle sorriso in modo cattivo le abbassò con un dito la mandibola e le ficcò d’improvviso un cannolo in bocca urlando “Mangia!!!” La cicciona quasi si soffocò piegandosi sulle ginocchia tossendo “E’ inutile che fai la scena, si vede che ti piace sentirtelo scendere in gola, ma ora è il momento di farlo godere – si avvicinò e prendendo un altro cannolo e glielo mise tra le cosce sotto al pube – schiaccialo! fagli uscire tutta la ricotta che ha” La cicciona respirava rumorosamente con il naso con in bocca ancora metà del cannolo incominciò a stringere le cosce sempre più forte. La Mistress si avvicinò e le diete un colpo con il righello urlando “più forte…” il cannolo si ruppe e la ricotta schiacciata schizzo in tutte le direzioni allargandosi sulle cosce e sui peli del pube. Nello stesso momento la cicciona lanciò un mugolio di piacere e si accasciò sul pavimento con le cosce che le tremavano ancora per l’onda di godimento che l’aveva travolta, mentre le sue mani le spalmavano addosso in maniera automatica tutta la ricotta. Ad occhi chiusi continuava a mangiare con immenso piacere il cannolo che aveva in bocca. La stangona guardò l’orologio e incominciò a chiudere il trolley e a prendere l’impermeabile. “Dottoressa se avesse bisogno di me la prossima settimana non posso venire chi si spusa me soru. Sono disponibile solo a fine mese…” Da dietro il tavolino, dove era finita la cicciona, si sentì solo un mugolio di assenso e il suono della buccia di un cannolo che si rompeva. “Si metta d’accordo con l’agenzia che mi mandano un messaggio. Ora la saluto che ho un ragioniere che mi aspetta nella pasticceria Irrera” Si sentì un altro mugolio di saluto La stangona si avviò nel corridoio e velocemente uscì dalla porta. Nel salotto una mano della cicciona spuntò da dietro il tavolino ad esplorare il vassoio di cannoli e, toccatone uno, lo afferrò facendolo scomparire sotto il tavolino. Si sentì sgranocchiare la buccia del cannolo e un mugolio di compiacimento sottolineo l’insano gesto di dolcissimo autoerotismo.
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Tra le cose che più mi mancano del viaggiare c'è sicuramente il mangiare vagando: in Italia entrare in un forno/panetteria e ordinare qualcosa con cui poi fare un panino (vogliamo parlare della goduria di sedersi stanchi a Roma addentando della pizza bianca con la mortadella? O quando è stagione trovare dei pomodorini da mangiare con del caprino?) e così anche in Europa coi dolci esageratamente burrosi e il pane con impasti differenti. Il pane fresco e croccante in Europa che ti riempie le narici prima di entrare nel negozio. Il mercato a Barcellona col pesce pronto da mangiare. Mi manca mangiare in strada in Asia con gli ingredienti freschissimi che vengono cucinati al momento o macinare chilometri in Giappone a botte di onigiri e nikuman. La fetta di pizza a Napoli seduto sul lungomare o i fritti delle rosticcerie e friggitorie nel meridione. Portare gli americani e inglesi in giro per la Toscana e fargli fare merenda col pane sciapo e gli affettati tra cui del lardo di colonnata. I tramezzini sotto Rialto a Venezia e gli antipasti abruzzesi prima degli a arrosticini. Guardare il mare mosso addentando della focaccia appena sfornata in Liguria. I formaggi d'alpeggio e la carne salata o lo speck sulle Alpi. La felicità di assaporare il momento assieme al cibo.
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Champagne Dom Ruinart 2009 Brut Blanc de Blancs 🍋🍾🌶 • • • • • • • note intense e succose di frutta fresca che in UK definirebbero "stone fruit", poi lato di miele e fiori bianchi a braccetto, sambuco, anice, ribes, zenzero, fior d’arancio, canditi e pasta di mandorle, in bocca equilibrio meno stretto e gessoso rispetto al solito. Il profilo della bocca è molto croccante e fresco ma con una bella maturità di frutto che si percepisce soprattutto in bocca che è decisamente carnosa che rispecchia lo stile di Dom Ruinart, sempre generoso e gourmand come dimostra sul pranzo di @eugenio_boer • • • • Su @intravino il report completo con Chips di carote di Polignano a mare , una maionese al caviale e caffè da spalmare a piacimento sul pane, una focaccia sofficissima con mortadella al pepe nero e la torta di rose con il culatello di Zibello • • • • • #ruinart #ruinartchampagne #eugenioboer #fredericpanaiotis #domruinart #intravino #ambassadeurduchampagne (presso Bu:r di Eugenio Boer) https://www.instagram.com/p/CM138wHLbma/?igshid=1tfiszbkqt2j
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Ristorante Cost - Milano: 31/10 Halloween Lunch da urlo! (e in sicurezza)
In totale sicurezza e nel rispetto delle normative vigenti, Ristorante Cost, a Milano, in zona Porta Nuova (02 6269 0631 Via Tito Speri, 8, www.ristorantecost.it), il 31 ottobre propone un Halloween Lunch da urlo. Orario decisamente "large", dalle 12 alle 18, divertimento e soprattutto, come sempre, piatti che si fanno ricordare, in un menù a €30 euro, compresi acqua e caffè (vini esclusi). Tanti antipasti d'eccellenza: focaccia gourmet con culatello, uova all'occhio di bue con bacon croccante, mortadella con focaccia pugliese cotta in forno a legna, insalata tiepida di polipo, gamberi, patate e pesto di rucola, carpaccio di salmone agli agrumi con crostini al burro aromatico. E poi un bis di primi d'autore: risotto alla zucca con mini ossobuco e calamarata di mare con pachino fresco.
Ristorante Cost, come dice il nome del locale, è prima di tutto un ristorante in cui è sempre possibile cenare scegliendo tra i mille piatti della carta, oppure chi lo desidera può lasciarsi trasportare dal menu guidato. Mentre si mangia, ci si gode un live show coinvolgente da cantare insieme e poi musica da ascoltare con gli amici, per emozionarsi... il segreto del successo di Ristorante Cost è tutto qui. E non è affatto facile da replicare altrove, anche per l'eccellenza di cocktail e drink, una carta dei vini all'altezza e un servizio sempre curato completano la proposta.
Ristorante Cost via Tito Speri n.8, Milano 0262690631
https://www.facebook.com/CostDiscoRestaurantMilano/ http://www.ristorantecost.it https://www.instagram.com/ristorantecost/
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Ciao zio,non sei più qui, e non sai questo quanto davvero mi stia facendo male.Tu e nonno eravate le due persone più importanti della mia vita. Probabilmente non te l’ho mai dimostrato, ma ti voglio un bene dell’anima. Eri per me quella persona che mi faceva sorridere sempre, tutta la mia infanzia l’ho passata con te. Io e te, tu che mi portavi sul motorino e mi stringevi forte, me lo facevi guidare. Quante cose hai fatto per me, e quante io ne devo a te. Sei l’aria che respiro, in questo momento più che mai. Non starò qui a scrivere le solite stronzate, lo sai che non sono il tipo. Martina è quella nipotina un po’ vivace, un po’ fuori dalle regole, e questo lo sai. Ogni volta mi inventavo sempre qualcosa di diverso, e quanto ti facevo ridere. Passavamo le sere d’estate insieme, io e te, guardavamo la tv, mi chiedevi se avessi dei fidanzatini, ma non sapevi che l’unico fidanzatino che volevo eri tu. Ero sempre al centro delle tue attenzioni, ero per te la tua figlioletta, e lo sarò per sempre. Quando non c’ero chiedevi sempre alla zia: “Rì, aro sta Martin?”, e io all’improvviso balzavo fuori dicendoti che ero proprio lì. Grazie a te ho scoperto che il panino con la mortadella è molto buono, ma deve essere riscaldato, bello croccante, e la mortadella la mangio sempre senza bordi, perché tu te li facevi sempre togliere da zia Rina, non ti piacevano, e non piacciono nemmeno a me. Quelle sere d’estate le passavamo io e te, io con il mio pigiamino blu, e tu con il tuo, blu scuro o grigio se non sbaglio. Non sapevamo cosa vederci in tv, a casa avevi Premium e io volevo sempre vedere Disney Channel, ma tu puntualmente non me lo facevi fare perché dovevi vedere il televideo o qualche partita di calcio. Il mio cellulare diventava puntualmente il tuo, mi dicevi sempre: “Martì va nu poc ncopp a diretta.it” perché ti eri giocato la “bolletta”, e dovevi controllare se l’avevi presa, ma puntualmente le perdevi sempre. Mi sono sempre chiesta se ne hai mai vinta una, ma non mi hai mai risposto. Io e te non litigavamo mai, mai e poi mai. D’estate avevi quella sdraio fuori al balcone che io volevo sempre per me, e anche se tu volevi sdraiartici la lasciavi sempre a me. Poi quando io andavo a dormire te ne impossessavi, e ci passavi tutta la notte. Ti raccontavo sempre tutte le mie avventure, e tu mi raccontavi le tue. Molte volte ci divertivamo a far arrabbiare zia Rina, per ogni cosa. La comandavamo sempre, ti ricordi? E lei rispondeva: “Ma ch vit fatt a serv?”. Ti ricordi invece quando eravamo fuori in balcone? Io e Antonio stavamo mangiando un gelato, e io da piccola mocciosa quale ero e sono ancora, gli chiedevo come faceva a non cadergli giù dato che lo teneva fuori dalla ringhiera, e a un certo punto gli cadde davvero il gelato dal balcone. Lui mi disse che ero una “cessa”, che lo avevo “appestato” e che gli avevo messo gli occhi addosso. Quanto ridemmo io, tu e zia Rina in quel momento. E ti ricordi quando invece mi facevi mettere davanti al motorino? Dove ci mettevi la borsa con tutte le poste da consegnare. Io avevo paura a salirci, ma poi tu mi promettevi che non sarebbe successo nulla, perché tu mi avresti sempre protetto. Non sono mai caduta, la gente ci prendeva per pazzi, ma a noi non importava mai nulla, in quei momenti eravamo solo io e te. Quanta pazienza che hai avuto con me, la tua seconda figlioletta, facevi qualsiasi cosa ti chiedessi: “Zio devo andare da Melania” oppure: “Zio devo andare da Zia Antonietta” e tu mi ci accompagnavi con il motorino, e io mi sentivo una principessa. Eri tu il mio principe azzurro e lo sarai per sempre. Quanti momenti abbiamo passato insieme, mi ci vorrebbe una vita per raccontarli. Ti ricordi quando ci vedevamo Made in Sud? Ci piacevano tanto gli Arteteca, ci facevano morire dal ridere. E quando invece ti dovevo aiutare a far partire quel grosso computer che avevi in cameretta di Antonio? Quel computer che avrà più di vent’anni, e io ogni volta riuscivo a farlo partire e a mettere “diretta.it” per farti vedere quei benedetti risultati. La sera, a volte, mi chiedevi di aiutarti a compilare i fogli che dovevi consegnare, con i nomi delle persone e i loro indirizzi, e io per non far fare tutto il lavoro a te, lo facevo. Ti chiedevo sempre se un giorno potevo venire a lavorare con te, volevo aiutarti, volevo fare anch’io la postina, ma tu mi dicevi che non potevo, ero troppo piccolina. Quante sigarette che fumavi, e puntualmente te le andavo a comprare io, insieme a quelle per zia Rina, ero la tua piccolina. Mi hai insegnato tanto, e soprattutto mi hai dato davvero tanto. Non sono mai riuscita ad esprimere a parole tutto il bene che ti voglio, ma lo sto facendo qui, alle 2.30 di notte del giorno che ci hai lasciati.Zio tu forse non lo sai, non te l’ho mai detto, ma lo sai qual è la mia più grande passione? La mia più grande passione è scrivere. Da grande vorrei scrivere un libro, e senza dubbio questo libro sarà dedicato anche a te, che sei stato, e sarai per sempre una parte di me, O forse tutta me stessa. Darei tutto per darti un ultimo abbraccio, ma purtroppo non posso. Anima mia, purtroppo la vita fa schifo, e porta via sempre le persone più care e buone della Terra. E forse è proprio per questo che se le porta via, perché sono troppo buone per stare in questo mondo disgustoso. Tu non meritavi di stare così male, non hai fatto nulla per meritarti tutto ciò. Forse sì, facevi troppe bollette e passavi troppo tempo al circolo, e mi facevi aspettare tanto tempo prima di rivederti la sera, ma questo non ti rende una persona cattiva, anzi a dir di più, secondo me, ti rende proprio la persona più buona del mondo. Tornavi sempre tardi e io ti aspettavo per mangiare, mangiavamo insieme quel famoso panino croccante con la mortadella senza bordi. Zio da grande scriverò un libro, e in piccola parte vorrò parlare anche di te, parte integrante di ciò che ho vissuto.Spero che, ovunque tu sia, possa essere orgoglioso di me. Lo so, quando faccio le cose molte volte non ragiono, sono una persona impulsiva, ma ci metto il cuore in tutto, come facevi tu. In ogni singola cosa ci lascio sempre un po’ di questo cuoricino che batte forte forte per te anima mia. Sei dentro di me in ogni istante, ti sento dentro. Con te era sempre tutto più bello, me lo ricordo.Con il corpo ora non sei più qui con noi, ma l’unica cosa che posso assicurarti è che tu sarai sempre con me, rimarrai sempre il mio Zio Gennaro. Non pensare nemmeno lontanamente che io possa dimenticarmi di te, non potrò mai farlo. Però tu devi prometterci che non ci dimenticherai mai, non devi dimenticare zia Rina e Antonio, che come me ti hanno amato più della loro vita, anzi, forse anche più di me. Ora sto tanto male questo è vero, una perdita così è davvero tanto dolorosa per tutti noi. Nessuno sa come sto, è qualcosa di inspiegabile e nemmeno mi andrebbe di raccontarlo a persone che non capirebbero davvero ciò che io stia davvero provando. Ma nonostante molti sappiano della perdita che ho avuto, non c’è stato nessuno che sia stato vicino a me, a parte Antonio, che voglio bene più della mia stessa vita. Nessuno caro a me mi ha mai chiesto: “Martina come stai?”. Io sapevo che sarebbe successo, purtroppo ho imparato a mie spese che ci troviamo in un mondo di merda, fatto principalmente di persone false, ipocrite e opportuniste. Sono poche le persona che si salvano, e tu eri una di queste. Sto tanto male, piango ogni giorno, figurati che ho portato in camera tutto il rotolo di carta igienica per asciugarmi le lacrime. Quasi non ho più nemmeno la forza di piangere, ho gli occhi davvero tanto gonfi, mi fanno male da morire. Spesso salto i pasti, o fisso il vuoto, sei sempre nei miei pensieri, costantemente. E mi si chiude lo stomaco, l’unica cosa che riesco a fare è solo piangere, scriverti delle lettere e ascoltare Beethoven, una sua sinfonia, si chiama “Silence”. Non ho ancora trovato il coraggio per chiamare zia Rina, non potrò mai immaginare il dolore che stia provando, e volevo lasciarla un po’ da sola, per evitare di farla sentire ancora più male sentendomi. Ma ti prometto che le starò vicino, che ci faremo forza a vicenda. Ti prometto che ogni volta che scenderò giù da voi, passerò tutto il tempo con lei, come facevo da piccola, perché so tu quanto la amavi e quanto tu non voglia che lei stia male. Farò lo stesso anche con Antonio, promesso, staremo insieme e ci faremo forza. Non sai quanto sia difficile per me continuare a studiare in questi giorni e fare le video lezioni online con i professori. Molto spesso mi viene da piangere oppure ho gli occhi talmente gonfi che devo disattivare la fotocamera. Non ho più la forza di fare nulla, mi sento sola e terribilmente debole. Non è facile, e lo sai, penso che tu lo stai vedendo. Ma io so che in ogni momento sei vicino a me, la tua presenza la sento davvero dentro, e non svanirà mai. Lo so, tu non vorresti che stia male per te, e se tu fossi qui con me mi asciugheresti tutte le lacrime e mi diresti di non piangere, perché ci sei tu qui con me. Ma ora ci sei lo stesso, ti sento.Te ne sei andato così, improvvisamente, e ci hai lasciato nel cuore un dolore immenso e incolmabile. Non riesco ancora ad accettare che tu sia volato via e che ora non potrò più ridere, scherzare e divertirmi con te. Te ne sei andato ingiustamente, e noi riusciremo a farti giustizia.La promessa più importante che voglio fare a te è che riuscirò a rialzarmi, non so quanto tempo passerà prima di farlo, ma io ci riuscirò. Devo rialzarmi e devo farlo per te, per noi. Ti prometto che ritornerò quella Martina di sempre, solare e spensierata, a cui non interessa del giudizio della gente. Ritornerò ad essere quella Martina che si sente bella, che crede in se stessa e che si ama più di tutto e di tutti. Ritornerò ad essere la Martina che si guarda allo specchio e sorride, perché è fiera di lei. Dobbiamo rialzarci: io, zia Rina, la mia seconda mamma, e Antonio, quello che io considero il mio fratello maggiore. Ci rialzeremo e ti prometto che ti ricorderemo sempre col sorriso, quel sorriso che tu avevi sempre sulle labbra e che ci rendeva felici. Sei tu la mia, e la nostra forza. Ti amo zio, sei tutta me stessa. E da oggi in poi, quando mi sarò ripresa, mi guarderò allo specchio e sarò fiera di me e di quello che sono perché so che anche tu sei sempre stato e sei ancora orgoglioso di me. Riposa in pace anima mia, e salutami nonno.Ti mando un forte abbraccio,Martina, la tua nipotina e figlioletta acquisita.
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Lasagna con besciamella al pistacchio, polpettine fritte di mortadella, mortadella croccante saltata in padella, provola, parmigiano e granella di pistacchio
Ph Giovanni Mele
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S come #Schiacciata
🧑: Io conosco la schiacciata alla Fiorentina, quella di Pasqua, quella con l’uva…
🧓: Bimbo, la stiacciaha l’è una, l’è quella coll’olio!
ℹ️ | Una cosa è sicura, non si può non sbavare davanti a cotanta meraviglia. Bene, tutto il resto non è così scontato. A noi toscani, non ci mette d’accordo nemmeno la… ciaccia… la fogazeta… il panello… la pieda… la fugassa… la cofaccia pistoiese… carsenta…
Ok, basta!
Potremmo andare avanti fino all’infinito o quasi: pensa che – secondo un’indagine condotta da Aset, Vetrina Toscana e Accademia della Crusca e dopo aver consultato 200 fornai e aver fatto “analizzare” i campioni a giornalisti enogastronomici – la schiacciata toscana viene chiamata in 617 modi diversi.
E gli ingredienti? Acqua, farina, olio, sale, lievito. Sì, ma non usciamo comunque fuori dalla polemica:
👴: “L’è più bona croccante”
🧔: “No! L’è meglio morbida”
👩: “Carda con la mortadella”
👱♀️: “Icché tu fai? Olio e sale e… stoppe”
Insomma, abbiamo capito che della schiacciata non se ne discute. La si mangia!
Dal nostro MAGAZINE: Schiacciata (carda) con la mortadella di Prato IGP
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TAGLI SEGRETAMENTE BUONI DEL MAIALE: UN PROMEMORIA AUTUNNALE
“Del maiale non si butta via niente”, questo si sa. Non lo si faceva nei secoli passati, quando ci si raccoglieva attorno al norcino e se ne raccoglieva ogni parte, e non lo si fa nemmeno oggi, quando è notevolmente aumentato l’interesse per il quinto quarto. Compresi vescica, cotenna e piedi.
Vescica Prima di tutto, non sottovalutate la vescica: Riccardo Camanini la usa come contenitore per cuocerci la Cacio e pepe (si capisce quando è pronta perché «ne esce un vago sentore di pajata», afferma) e nel 2019 con questo piatto ha vinto il premio House Special durante i World Restaurant Awards di Parigi (in foto). È un modo gourmet per esaltare un elemento che già svolgeva questa funzione nel caso di altri prodotti, come la Ventricina abruzzese e molisana, il Biroldo della Garfagnana, il Culatello di Zibello, il Fiocchetto, la Salama da sugo ferrarese, la Spalla cotta e cruda di San Secondo, la Mortadella di fegato della Val Sesia, il Gammune di Belmonte e la Bondola polesana.
Zampetti Le zampe, al di là del classico impiego come prosciutto, possono essere bollite fino a renderle gelatina, che poi si utilizza in cucina tal quale per rassodare (per esempio in aspic), o aromatizzare e servire come pietanza a sé. Sono importanti per contribuire al sapore del “doppio brodo”: dopo la prima cottura, aggiungere zampe arrosto darà quel sapore di “barbecue” che lo renderà molto più goloso.
Cotenna La cotenna, dal sapore deciso, di solito viene tolta o aggiunta in piccole dosi (a minestra o stufato) ma, più frequentemente, fritta, alla fine (Alessandro Borghese ne prepara dei pop corn per completare la pasta e patate). In Cambogia, a Luang Brabang, è una specialità servita con pesce fermentato, mentre in Italia rimane il dubbio se, quando si tratta di guanciale per cucinare una delle nostre specialità laziali (Amatriciana o Gricia o Carbonara), vada o meno rimossa e se aggiungerla o meno al ragù classico. Sulla porchetta, invece, non abbiamo dubbi (quando la cotenna diventa lucida e croccante, il maialino è pronto), così come sul suo uso come involucro (cotechino e cappello del prete), sulle sue proprietà gelificanti e sulla sua capacità di rendere un lardo o un prosciutto molto più originale e saporito. Il meglio di sé però lo dà nei famosi Fagioli con le cotiche, nelle Cotichelle ripiene (manzo, salsiccia, parmigiano, noce moscata) al pomodoro e nei Cicci maritati (una specialità campana in cui avvolge pinoli, uvetta e prezzemolo, poi cotti in un brodo di mais e legumi), come ingrediente di Cassoeula, Bollito, Paniscia, Ramen, Cassoulet e Iota e come fondo su cui cuocere i Borlenghi emiliani. Jamie Oliver la mette anche sulla sua Pizza alta americana al jalapeño insieme a salsiccia, Cheddar, spezie e semi di finocchio (assicurando trattarsi di una bomba!) In tutti i casi, è importantissimo scottarla bene e raschiarla per togliere le setole.
Photo © Giovanni Panarotto.
Fonte: “I tagli segretamente buoni del maiale: vescica, cotenna, piedi” di Giorgia Fieni, Eurocarni 8/22
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Comunque con tutto sto pistacchio mi hai fatto venire voglia di un panino croccante con la mortadella e crema di pistacchio spalmato, ma non ho nè la mortadella, nè la crema al pistacchio...e manco il pane che devo uscire a fare la spesa. Mannaggia a te mannaggia
Sei la terza persona nel giro di tre settimane che, grazie ai miei post su tumblr, si ricorda che deve fare la spesa.Questo postare cibo porta del bene a tutti.
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Nguồn: NonSoloRiciclo: il portale sul fai da te, il riciclo creativo e molto altro… Xem thêm tại: https://tulinh220100.tumblr.com https://hocnauan.edu.vn
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PANI CUNZATU - TAKE FIVE
La differenza tra un Hamburgher e U Pani Cunzatu è lampante. L’hamburgher è un po di carne rivestita di cose e chiusa in qualcosa di molliccio che chiamano pane. U Pani Cunzatu è pane con dentro tante cose che ne devo esaltare il gusto adattandosi e contrapponendosi. Ad esempio il Pane Cunzatu ha una sollite crosta, croccante, intensa, con ancora il gusto del forno a legna; ha la quantità giusta di mollica per assorbire l’olio, l’origano, il succo dolce del pomodorino, il senso di sale dei capperi, quello marino delle acciughe e contrapporsi al gusto dolce della cipolla rossa. Il Paninu Cunzatu non è un valzer, una polca, è un classico del Jazz, un Take Five dove il riff torna regolarmente ma suonato in modo diverso, ora dal tonno, ora dalla dolcissima mortadella, dai peperoni sotto sale, dai funghi sott’olio e poi dai pomodori secchi per poi ricominciare: ora tonno, ora mortadella, ora ricotta salata e quindi via, pomodoro, mozzarella, capperi, acciughe olive sott’olio, melanzane sottolio. Vi è una breve pausa con un sorso di birra artigianale e si riprende: Mortadella, capocollo, olive nere, ragusano doc, foglia di basilico e quindi via pomodoro fresco dolce, mozzarella, capperi, acciughe, funghetti sott’olio, melanzane sottolio cipolla rossa, pancetta arrostita, salsiccia con finocchietto selvatico, formaggio fresco con peperoncino rosso, foglia di basilico, e via così senza fine, senza distrarsi lasciandosi andare, tra un bicchiere di birra e l’altro.......
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Per chi ancora non lo sapesse vi ricordiamo che è di nuovo disponibile il Pink, il panino autunnale per eccellenza. Morbido pane con gustose fette di mortadella, cremosa stracciatella vaccina, chicchi di melograno, croccante cavolo nero e granella di pistacchio. 🤤🤤🤤 Una goduria. Qui trovi il menù: https://etimue.link/menu Oppure guarda il link in bio. Ci trovi 📍in via Monsignor Genuardi 28 ad Acireale Puoi prenotare chiamando: ☎️ 0958363554 (dalle 18) Oppure via WhatsApp: +39 392 328 9136 O via Facebook. #etimuèpub #etimuè #acirealefood #acirealefoodporn #mortadella #mortazza #mortadellalovers (presso Etimuè) https://www.instagram.com/p/CHdI9MWld25/?igshid=j78232x9jbxq
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